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Patto di collaborazione educativa al patrimonio culturale

I firmatari del presente patto considerano l’educazione un processo multidisciplinare che coinvolge non solo i docenti e le scuole ma anche gli enti locali e la società civile in generale. L’educazione è pertanto un fatto sociale che riguarda tutta la comunità e non soltanto le istituzioni formative. Consapevoli che per contrastare la povertà educativa, costruire futuro, garantire accessibilità della conoscenza e opportunità di vita a ragazzi e giovani è necessaria un’alleanza tra tutti i soggetti che concorrono alla definizione di una comunità educante (scuola, istituzioni, enti del terzo settore, famiglie, imprese, società civile, cittadini e amministrazione) l’Università Giustino Fortunato, la Scuola Superiore per Mediatori Linguistici Internazionale e l’impresa culturale Kinetes promuovono un “Patto di collaborazione educativa per il patrimonio culturale” per favorire la creazione di partenariati, reti e progettualità condivise che abbiano come finalità la corresponsabilità tra gli attori sociali e la promozione dell’educazione al patrimonio artistico e al paesaggio, al bene comune e alla cittadinanza attraverso: la costruzione di spazi, tempi e occasioni in cui i processi di apprendimento, di confronto e dibattito possano avere luogo; la condivisione e lo scambio di strumenti, risorse, metodologie e competenze educative; la realizzazione di progetti educativi e culturali congiunti; la ricerca e la sperimentazione di nuove metodologie e processi educativi; attività di formazione; azioni di comunicazione, sensibilizzazione ed engagement; il coinvolgimento puntuale di altri attori istituzionali e non impegnati nel campo dell’educazione, salute, sport, cultura, ambiente, pari opportunità ecc.

3 parole chiave e 10 punti per il Patto di collaborazione educativa al patrimonio culturale
Parole chiave: accessibilità, comunicazione, partecipazione

1. Promuovere conoscenze e abilità: il fruitore di luoghi ed eventi culturali deve potere contare su un approccio pienamente inclusivo, che tenga conto delle differenti esigenze delle persone (fisiche, motorie, cognitive, sensoriali, comunicative, relazionali)
2. Sviluppare comportamenti e senso civico per una tutela del patrimonio che sia attiva e partecipata
3. Assicurare l’accessibilità agli spazi, all’esperienza e all’informazione
4. Garantire un’accoglienza nei luoghi della cultura che sia diversificata per le varie tipologie di pubblico (informazione, accompagnamento, servizi di accoglienza, servizi educativi)
5. Incoraggiare strategie di comunicazione inclusive, efficaci ed esaustive
6. Incoraggiare un uso appropriato delle tecnologie per migliorare la conoscenza, la tutela e la valorizzazione del patrimonio culturale
7. Sensibilizzare ad una autovalutazione dell’offerta culturale, all’efficienza gestionale ed all’efficacia delle azioni di tutela e valorizzazione
8. Sensibilizzare al valore terapeutico dell’arte e della cultura, al benessere psicofisico che deriva da una corretta ed efficace fruizione del bene o dell’evento culturale
8. Invitare alla partecipazione attiva alle politiche culturali del proprio Paese, della propria Città e della propria Comunità
9. Educare alla progettazione, al monitoraggio ed alla valutazione di qualunque esperienza creativa connessa al patrimonio culturale
10. Promuovere una cultura sempre più accessibile a tutti fondando, tale impegno su studi, ricerche, sperimentazioni e competenze.

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