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MARY GRIFFITH, AMERICA 2135 Trecento anni nel futuro

Oggi, 18 maggio presso l’Aula Magna dell‘Istituto Universitario per Mediatori Linguistici “SSML internazionale” di Benevento, si è tenuta la presentazione del volume  “Mary Griffith, America 2135. Trecento anni nel futuro, Ledizioni, 2022”, a cura della Prof.ssa Oriana Palusci, Direttore della “SSML Internazionale” di Benevento. 

America 2135 è la prima utopia americana pubblicata nel 1836 da una donna, Mary Griffith, botanica e geologa del New Jersey. Il romanzo si inserisce in una tradizione intellettuale femminile, che si batte negli Stati Uniti dopo l’Indipendenza, per promuovere i diritti delle donne in nome di una società più aperta e avanzata, quale era stata promessa dal Presidente Andrew Jackson. 

Il protagonista, Edgar Hastings, si risveglia da un lungo sonno durato trecento anni e visita assieme a un discendente che porta il suo stesso nome Filadelfia e New York, ammirando i progressi tecnologici e le riforme legislative che hanno reso il paese più prospero e più giusto. 

Il raggiungimento della parità di genere è una tappa essenziale, tanto è vero che le donne americane sembrano costituire la guida degli Stati Uniti del futuro, sebbene non manchino ambiguità e omissioni significative. Non è chiaro, ad esempio, se le donne americane abbiano ottenuto il diritto di voto. E sebbene la sorte degli schiavi neri sia migliorata attraverso il loro ritorno in Africa (una soluzione caldeggiata da alcuni intellettuali anti-schiavisti prima della Guerra Civile), il destino delle popolazioni native appare segnato. Neppure il radioso futuro di America 2135 ha realizzato il ‘sogno americano’.

L’ampia Introduzione ad America 2135  di Oriana Palusci, che è anche la traduttrice dell’opera assieme a Ivonne Defant, mette in evidenza sia il contesto storico e culturale in cui il romanzo di Griffith si inserisce, sia l’uso di espedienti della narrativa utopica che verranno ripresi e sviluppati da autori tardo-ottocenteschi come William Morris ed Edward Bellamy, e da scrittrici come Charlotte Perkins Gilman.

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